Stamattina sono svenuta in metro. Cioè non è che sono proprio svenuta, non so bene come si dica. È andata cosi: mi sono sentita male in metro, tipo che ho iniziato a vedere tutto un po’ sfocato e degli strani pallini neri. Non volevo creare allarmismi che poi la gente impazzisce, la fermata dopo era la mia, quindi ho iniziato a fare esercizi di respirazione, cercando di autoconvincermi che non stessi per svenire. Si sono aperte le porte, mi sono aggrappata ad un tizio a caso e mi sono fatta trascinare fuori, per poi accasciarmi con la grazia di una balena spiaggiata nel primo angolino disponibile. Tenevo gli occhi aperti e vedevo tutto nero, è una sensazione bruttissima. Mi hanno spogliata, cappotto, sciarpa e maglione per terra, che tanto la banchina della metro, si sa, la puliscono spesso. I miei capelli appoggiati a un muro che negli anni avrà visto Coca-Cola, biberoni di Starbucks, manate sporche di Fish&Chips e panini del McDonald, quelli belli ripieni di K...