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Un breve ed intenso weekend italiano




Svegliarsi alle 4.30 con i vicini (italiani) che fanno baldoria da tutta la notte e altri vicini (inglesi) che minacciano di chiamare la polizia. Ordinaria routine.

L’alba.

Il treno che si ferma a Blackfriars e offre una delle mie viste preferite di Londra, sole riflesso sul Tamigi, St Paul – Tower Bridge – The Shard sullo sfondo. Adoro questa città.

Aereo, 8.30 am – gente che beve Tequila&Redbull. Buongiorno.

Un cartello all’aeroporto per Miss Elena Garda e la faccia assonnata della tua migliore amica che smonta notte e ti viene comunque a prendere a Malpensa.

Il profumo dei croissant italiani, senza quel retrogusto di burro e cannella che mi infastidisce tanto.

Sole, 30 gradi, occhiali e maniche corte.

Guidare, la radio in sottofondo.

Giocare al solito gioco ‘la prima persona conosciuta che incontri a Paderno’…e lamentarsi sempre del risultato.

Il cane che ti bacia, piange, ti fa feste e ti difende dal cagnone nuovo arrivato che cerca di mettersi in mezzo, quasi a dire ‘mollala, è mia’.

Papà che torna a casa per pranzo per cucinarti il risotto alla monzese.

Mamma che fa danni con la linea telefonica, as usual. Insulti pesanti al centralinista Infostrada cinque minuti dopo essere entrata in casa.

Crodino dietro casa, sotto il sole, con le amichette del 

Album di nozze degli amici.

Arco della Pace, milioni di persone che si godono l’aperitivo. L’APERITIVO.

Un’amica che aspetta un bimbo.

Le nostre chiacchierate su delitti e insetti…l’estate può iniziare.

Il sacchetto dei biscotti e la Kinder cereali.

Andare ‘fino in via Roma’ con i bigodini in testa, struccata. Coraggiosa.

I navigli sotto il sole.

I miei ex colleghi.

Uno sposo agitato, ma la sposa di più.

Perdersi in macchina tra le colline.

Io, i tacchi e la montagna. No.

Un ricevimento di nozze piacevole. Due sposi felici. Chiacchiere tra amici. Foto. Balli. Video divertenti.

La prima partecipazione di nozze tra le cugine.

Rivedere i miei bimbi preferiti, che mi mancano da pazzi, che crescono in frettissima e sono sempre più belli. Sbaciucchiarmeli per bene e fare il selfie della vita.

Ennesimo Spritz e iniziare a ridere come sceme, perchè noi l’alcol lo reggiamo benissimo.

Svuotare la mia cameretta, fare gli ultimi scatoloni, scegliere le foto da portarsi a Londra.

Ricevere la Credenziale per il Cammino di Santiago e chiedersi PERCHÈ con tutti i bei posti da vedere nel mondo abbiamo scelto di morire di fatica sotto il sole di agosto facendo 120km a piedi senza il minimo allenamento.

Mangiare un gelato con mamma e sorellina.

Aereo in ritardo, il pensiero di metterci più di due ore ad arrivare a casa nel bel mezzo della notte, decidere di dormire in aeroporto per poi andare direttamente al lavoro, fresca e riposata. Sia lodata la doccia in ufficio.


Adoro Londra, ma lo ammetto: I missed you.



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