Passa ai contenuti principali

The British Museum

Lunedì per festeggiare la Summer Bank Holiday il signor Meteo ci ha regalato una bella giornatina di pioggia ininterrotta, perchè effettivamente i 7 gradi con cui esco al mattino non davano bene l’idea di british summer, qualche secchiata d’acqua ci ha subito ricordato che Hey, we live in London!

Così, incitata dal tempo, ho deciso di riprendere con i miei tour culturali. Avevo un po’ sempre snobbato il British Museum, sono a Londra da quasi dieci mesi e ancora non ci avevo messo piede, ma lunedì mi sentivo ispirata. Ecco devo ammettere che non è stato proprio un lampo di genio andare a visitare uno dei principali musei della città in un giorno di festa nazionale in cui pioveva a dirotto: a quanto pare la pioggia trasmette a molti il bisogno improvviso di farsi una cultura e praticamente il 90% della popolazione londinese stava al British.




Scoraggiata dalla coda per le audio-guide, ho optato per un bel libretto intitolato “Visitor’s Guide – 15 self guided tours”, che non è proprio la migliore guida ever, ma è comunque un buon inizio per chi come me arriva al British senza sapere nulla di nulla al riguardo.

Ho imparato un paio di cose interessanti, tipo che il Museo è stato fondato nel 1753 per contenere la collezione venduta a King George II da Sir Sloane, un fisico, naturalista e, a quanto pare, collezionista seriale di oggetti di varia natura. Qualche anno dopo King George II ha donato al museo la Old Royal Library e il Museo è stato aperto al pubblico nel 1759. È il più antico museo nazionale al mondo e fin dall’inizio ha garantito libera entrata ‘to all studious and curious persons’ (cit.)

Inutile dire che il museo è piuttosto grande, ha più di 70 stanze e una varietà incredibile di pezzi; ma è molto ben organizzato, le stanze sono disposte per area geografica, periodo storico e tema, quindi nessun problema anche per chi come me ha grosse difficoltà di orientamento.

Non sono ovviamente riuscita a visitare tutto in un pomeriggio, ma mi sono fidata della mia nuova superguida, che per una prima visita al British consigliava di iniziare dal Mondo Antico. Non ne sono rimasta affatto delusa.






Quest'ultima mi ha fatto un sacco ridere - ne ho una copia fatta da me ai tempi delle medie, quando ancora avevo un briciolo di capacità artistica. Con grande dispiacere non posso mostrarvela perchè l’ho lasciata in Italia, ma credetemi: IDENTICA!

Terminato il giro dell’Ancient World, avendo ancora solo un’ora a disposizione ho optato per altre due sale molto rinomate del museo: Living&Dying e Enlightenment, meglio conosciute come la sala della statua dell’Isola di Pasqua e la Biblioteca.



Living&Dying è una stanza dedicata appunto alla vita e alla morte; la mostra analizza come culture diverse si relazionano con altri esseri umani, animali e poteri spirituali, e studia i diversi approcci utilizzati per prevenire malattie, pericoli e difficoltà.




In mezzo a questa sala c’è un’esposizione fighissima: si chiama Cradle to Grave by Pharmacopoeia e consiste in due lunghi rotoli di tessuto su cui sono cucite 14.000 pastiglie che, udite udite, è la media stimata di pastiglie prescritte ad un singolo cittadino UK nel corso della sua vita. SOLO le pastiglie e SOLO quelle prescritte. Cioè non sono inclusi: antinfiammatori, antidolorici, tachipirina, aspirina, ibuprofene, antiacidi, lassativi, antistaminici, vitamine, ricostituenti. Solo per dirne qualcuno.
Mi sono fermata un secondo a fare due calcoli: considerando anche solo Aulin, Oki, vitamine e dieci anni di pillola (che da sola fa circa 3000 pastiglie)…ESTICAZZI, io ci riempirei tutto il British Museum!!


Quando sono riuscita a scollarmi da tutte quelle belle pastigliette colorate, ho fatto un salto in Biblioteca.




Le biblioteche hanno sempre un certo fascino e la King’s Library non è da meno. Ho fatto giusto in tempo a fare un giro veloce prima della chiusura, ma sono riuscita a dare un occhio alla mostra permanente sull’Illuminismo, che spiega tutte le varie scoperte e rivoluzioni dell’epoca. Un’altra cosa che adoro dei musei inglesi è che trovi spiegazioni dettagliate di ogni singolo oggetto esposto, della relativa epoca storica e di tutti i personaggi che ci sono ruotati attorno, per cui anche gli ignoranti senza speranza come me riescono sempre ad imparare qualcosa di utile (if you can read English, obviously).

Detto ciò, io ve lo dico: se passate da Londra, non state cinquanta ore a rincoglionirvi da Harrod's come qualsiasi italiano medio – fatelo un giro al British Museum, che è assolutamente MERAVIGLIOSO!





Commenti

Popular posts

Getting Ready for Santiago

Quest’estate volevo fare un bel viaggio. Uno di quelli da cui torni con un misto di malinconia e stupore e voglia di rimetterti lo zaino in spalla e ripartire subito per scoprire altri luoghi, altre città, altre tradizioni, altri odori, altri angoli nascosti. Ero partita con un paio di idee ma per una serie di eventi che non sto qui a raccontare mi ritrovo con una credenziale in una mano, un biglietto per Santiago nell’altra e uno zaino da 40lt in cui ci deve stare il necessario per sopravvivere due settimane. A questo punto direi: AIUTO [o forse no, forse è più probabile che io dica: MA PORCA PU***** ***** ******* *****, CAZZO.] Andando contro la mia natura disfattista e catastrofica, sto cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, facendo una lista dei PRO e CONTRO e incrociando le dita. I PRO Tutte le persone che conosco che hanno fatto il Cammino di Santiago, tutto o anche solo in parte, lo ricordano come un viaggio bellissimo e un’esperienza assolutamente  worthy,  una di q

Cuba

Rientro da Cuba con mille immagini e pensieri che mi rimbalzano in testa.  Mi sono presa una settimana per cercare di fare un po’ di ordine ma non ci sono mica tanto riuscita. Com’è stato?  Bello, bellissimo.  E forte. E contradditorio.  È stato paesaggi meravigliosi e sorrisi e giri di salsa ad ogni angolo.  Ed è stato un pugno allo stomaco, un senso di colpa costante. Siamo nati dalla parte giusta del mondo, quella in cui si ha il bene piú prezioso di tutti: la libertà.  La libertà di essere e fare ciò che si vuole, la libertà di avere aspirazioni e poterle raggiungere, la libertà di viaggiare e conoscere e toccare con mano quello che c’è là fuori. Cuba non è la povertà assoluta, la guerra, la lotta per la sopravvivenza. Non è una realtà così distante dalla nostra da non essere immaginabile o concepibile. La gente ha l’indispensabile per sopravvivere – un tetto sopra la testa, acqua potabile, razioni di cibo. Sanità e istruzione sono gratuite, il livello

Tre giorni a Londra - Un tour breve ma intenso

Nel caso in cui non abbiate studiato le premesse per il perfetto tour londinese, andate a farlo subito qui .  Senza le premesse, si parte male. Ciò detto, pronti via.  DAY 1 Scarpe comode, kway nella borsa, macchina fotografica - ci siamo. Il Day 1 parte subito alla grandissima: si va a casa della Betty, che nella foto mi fa ciao dal balcone. La Betty e il parentado Buckingham Palace Gli italiani vanno matti per il cambio della guardia a Buckingham Palace , che attenzione! c’è a giorni alterni ed inizia alle 11.30. Vivamente consigliato arrivare in anticipo. Trovate informazioni qui . Passeggiata per St. James's Park, con classica foto agli scoiattoli, e si sbuca all a casa delle guardie della regina .  Horse Guards Svoltiamo a destra incamminandoci verso Westminster, fermandoci giusto un secondino davanti al 10 Downing Street , casa del Primo Ministro inglese. Cinque minuti di passeggiata e tadaaan: Houses of Parliament , Big Ben e Westmins