Dedicare un post ad ogni singola giornata diventa difficile
per queste ultime tappe.
Si tratta di paesini talmente sfigati che non c’è
davvero nulla da dire a riguardo, neanche a sforzarsi parecchio.
Si riprende da Portomarin, con partenza all’alba in mezzo
alla nebbia e al freddo, e si inizia una bella salita in mezzo al bosco, con un
fiatone che manco un asmatico e un continuo mettersi e togliersi strati di
vestiti, indecisa se cedere alla temperatura corporea e alla sauna che sto
facendo sotto il pile o tenermi addosso tutto ed evitare di prendermi una
polmonite visti i 10 gradi esterni.
Poi esce il sole, grazie al cielo, e quel poco di nebbia
rimasta sui campi offre effettivamente un bello spettacolo.
Ci fermiamo per colazione in questo posto con delle
formicone giganti, riprendiamo la nostra passeggiata sotto il sole e arriviamo
a Palas de Rei.
Cosa c’è di bello da fare a Palas de Rei? Niente. Ma proprio
niente di niente di niente.
Il nostro albergue però è fighissimo, si chiama San Marcos, deve
essere stato aperto di recente perchè è tutto completamente nuovo e lindo.
Davvero superconsigliato! A noi è capitata una stanza da quattro con due
quarentenni spagnole che erano l’opposto della finezza e abbiamo dovuto
dividere il bagno con un gruppo di teenagers italiani in piena fase
adolescenziale, ragazzine oche e ragazzini idioti, un casino pazzesco, ma
insomma: sull’albergue in sè davvero niente da dire – se vogliamo trovare una
pecca è che non parlano inglese, ma questa è la regola per tutti gli albergues
del cammino, español o nada.
Ora di pranzo, scegliamo un barettino in posizione tattica
sotto il sole e per me un piattino leggero: una mega (MEGA) tortilla española,
ovvero una super omelette con patate. Tipo cosi:
Dopo pranzo, rotolando, faccio due metri fino alla piazza del
paese e mi lascio morire su una panchina sotto il sole per tutto il pomeriggio.
Rinvengo giusto per orario di cena, quando il ricordo della tortilla è ormai
lontano, e vado alla ricerca disperata di un cornetto, rimanendo assai delusa
perchè
- In Spagna a quanto pare la Nestlè va per la maggiore, e io invece sono Team Algida Forever.
- Il cornetto in Spagna costa sì un euro, ma è la metà di quello italiano.
E così mi è toccato prendere il secondo.
Calorie ingurgitate nella giornata: cinquemila, ad occhio e
croce.
Altri post sul Camino de Santiago:
Getting ready for Santiago
Camino de Santiago: how it works
Prima tappa: Sarria
Seconda tappa: Portomarin
Quarta e Quinta tappa: Arzua e O pedruozo
Ultima tappa: Santiago de Compostela
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