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Camino de Santiago. Terza tappa: Palas de Rei

Dedicare un post ad ogni singola giornata diventa difficile per queste ultime tappe. 
Si tratta di paesini talmente sfigati che non c’è davvero nulla da dire a riguardo, neanche a sforzarsi parecchio.


Si riprende da Portomarin, con partenza all’alba in mezzo alla nebbia e al freddo, e si inizia una bella salita in mezzo al bosco, con un fiatone che manco un asmatico e un continuo mettersi e togliersi strati di vestiti, indecisa se cedere alla temperatura corporea e alla sauna che sto facendo sotto il pile o tenermi addosso tutto ed evitare di prendermi una polmonite visti i 10 gradi esterni.
Poi esce il sole, grazie al cielo, e quel poco di nebbia rimasta sui campi offre effettivamente un bello spettacolo.






Ci fermiamo per colazione in questo posto con delle formicone giganti, riprendiamo la nostra passeggiata sotto il sole e arriviamo a Palas de Rei.





Cosa c’è di bello da fare a Palas de Rei? Niente. Ma proprio niente di niente di niente.



Il nostro albergue però è fighissimo, si chiama San Marcos, deve essere stato aperto di recente perchè è tutto completamente nuovo e lindo. Davvero superconsigliato! A noi è capitata una stanza da quattro con due quarentenni spagnole che erano l’opposto della finezza e abbiamo dovuto dividere il bagno con un gruppo di teenagers italiani in piena fase adolescenziale, ragazzine oche e ragazzini idioti, un casino pazzesco, ma insomma: sull’albergue in sè davvero niente da dire – se vogliamo trovare una pecca è che non parlano inglese, ma questa è la regola per tutti gli albergues del cammino, español o nada.

Ora di pranzo, scegliamo un barettino in posizione tattica sotto il sole e per me un piattino leggero: una mega (MEGA) tortilla española, ovvero una super omelette con patate. Tipo cosi:


Dopo pranzo, rotolando, faccio due metri fino alla piazza del paese e mi lascio morire su una panchina sotto il sole per tutto il pomeriggio. Rinvengo giusto per orario di cena, quando il ricordo della tortilla è ormai lontano, e vado alla ricerca disperata di un cornetto, rimanendo assai delusa perchè 
  1. In Spagna a quanto pare la Nestlè va per la maggiore, e io invece sono Team Algida Forever.
  2. Il cornetto in Spagna costa sì un euro, ma è la metà di quello italiano. 

E così mi è toccato prendere il secondo.





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