Riprendiamo da
dove ci si era lasciati. Dopo un primo giorno trascorso tra Santa Sofia,
Moschea Blu, Cisterna Basilica e la zona di Galata, si riparte di buon'ora la
mattina del 17 agosto con un altro pezzo forte della città: il palazzo Topkapi.
Il palazzo, che si trova in un parco alle spalle di Santa Sofia, nel pieno
centro della città vecchia, è stato il centro politico dell’impero Ottomano per
circa quattro secoli. Arriviamo che c’è già un gran caldo, ma la situazione
andrà peggiorando nel corso della mattinata, costringendoci a cercare un po’ d’ombra
nei vari edifici che si trovano all’interno del complesso.
Purtroppo quando
arriviamo non sono disponibili tour in italiano e non tutti capiscono
l’inglese...per cui optiamo per le audio guide. Il mio consiglio, come sempre,
è: se potete, aggregatevi ad un tour con guida. La mancanza di una guida ad
Istanbul è quello che non me l’ha fatta apprezzare quanto avrei voluto. Si
possono leggere Lonely Planet, Rough, Touring e quant’altro, ma una persona in
carne ed ossa che ti trasmette l’amore per il posto, la passione per il suo
lavoro e racconta quelle curiosità che non trovi in nessun libro o leaflet...è
insostituibile! L’audio guida é senz’altro utile, meglio che niente insomma, ma
per visite cosi lunghe diventa davvero noiosa e ti ritrovi a sentire senza
ascoltare, perdendoti cosi la metà delle informazioni.
Anyway. La nostra
visita inizia dall’Harem, che è in assoluto l’edificio più bello ed
interessante del complesso. Nell’harem vivevano le donne del sultano, mogli e
concubine di rara bellezza, tenute nascoste e sorvegliate da eunuchi. Le stanze
dell’harem erano centinaia: appartamenti, camere da letto, sale da pranzo, una
libreria, una piscina, il tutto posizionato intorno alla camera del sultano. I
colori sono incredibili. Ok ok, un po’ di delusione c’è stata quando ho capito
che non ci avrei trovato il tappeto volante e Abù, sono sincera. Maledetta
Disney che crea sempre aspettative troppo alte. Ma insomma potrei anche
adattarmi ad un palazzetto cosi, no?!
Gli altri edifici
di Topkapi sono destinati a varie esposizioni di oggetti appartenuti ai
sultani: gioielli, vestiti, porcellane, armi di ogni tipo, soprammobili di ogni
forma e dimensione. Molto carine le cucine, con enormi pentoloni per sfamare i
centinaia di abitanti del palazzo. E poi il pezzo forte, l’esposizione per cui
siamo rimasti mezz’ora in coda sotto il sole cocente: i peli della barba di
Maometto! Oh raga, non capita mica tutti i giorni di vedere i peli della barba
di Maometto, che scherzate?! La super-sudata che ci siamo fatti è stata più che
ripagata, perchè oltre al pelucchio ci siamo anche beccati (udite udite!): il
bastone di Mosè, un’impronta del piede di Maometto e pure un dente! Foto
assolutamente vietate, dovrete andare a vedere di persona, ma lo so che già
morite dalla voglia di farvi un giretto in mezzo a queste meraviglie!
Insomma mattinata
spesa completamente a girare il palazzo, che scherzi a parte merita davvero, ma
è molto grande e quindi la visita richiede parecchio tempo. Ora di pranzo, ci
si ferma in una zona super turistica per uno spuntino veloce e poi si riparte
verso la Moschea di Suleymaniye.
Bellissima. Non
escludetela dal vostro tour di Istanbul per nessuna ragione al mondo. Interni
meravigliosi e una splendida vista sul Corno d’Oro e il quartiere di Galata.
Voluta da Solimano
il Magnifico e realizzata da Mimar Sinan, il più grande architetto ottomano, è
la più grande Moschea di Istanbul. All’interno abbiamo anche trovato delle
volontarie giovanissime che ci hanno un po’ raccontato la storia della Moschea
e dell’Islam in generale. Molto interessante, la ragazza che ha risposto a
tutte le mie domande è stata carinissima, anche se a tratti mi sembrava volesse
farmi convertire alla sua religione. Ehm, il velo non mi dona.
Usciti dalla
Moschea andiamo al Bazaar delle Spezie, non lontano. Piccolino e
superaffollato, non la considererei una tappa obbligatoria. Giretto veloce e
alle 17.30 puntuali siamo pronti per la crociera sul Bosforo! Yeah! Well,
straconsigliata, panorama meraviglioso. Io mi sono aggrappata alla ringhiera
del traghetto e non mi sono mossa per tutto il tempo, che lo sappiamo che io e
il mare non andiamo tanto d’accordo, ma sono anche riuscita a fare qualche foto
e a tratti a leggere la guida per riconoscere i vari palazzi affacciati sul
canale. Sto diventando molto brava J
Per la serata decidiamo di spostarci verso Ortakoy, la zona più multietnica
della città, parecchio popolare tra i turisti perchè ricca di bar, ristorantini
e locali affacciati sul mare. Per cena street food:
kumpir e gozleme. Piccola parentesi culinaria - Il kumpir è la famosa patata
ripiena, dove per ripiena si intende: RIPIENA! Salse, salsine, insalata,
sottaceti, cipolle, olive, pomodori, würstel...la qualunque. Una robina leggera. Il gozleme invece
è una sorta di piadina alla turca, anche questa ripiena ma un tantino più
sobria. Opto per un gozleme con ripieno di patate e formaggio e devo dire che
non rimango delusa.
La serata si conclude poi in un barettino della zona, dove
i miei compagni di viaggio si concedono assaggi di raki (tipico liquore turco a
base di anice) e qualche vodka. Non ce la posso fare, stramazzerei al suolo.
E anche come secondo giorno non c’è male, si va a letto parecchio contenti.
Pronti per il nostro terzo e ultimo giorno a Istanbul J Online a breve!
Non vedo l'ora di leggere il resto!! :)
RispondiEliminaOnline! :D
EliminaNon vedo l'ora di leggere il resto!! :)
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