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Turchia Discovery: Cappadocia in mongolfiera!

Primo giorno effettivo in Cappadocia!
Dopo i nostri tre giorni a girovagare per Istanbul e un saltino veloce ad Ankara e al lago salato Tuz Golu, siamo pronti per una full immersion nella natura della Cappadocia, con quei paesaggi che sembrano uscire da un libro di favole.
Il primo giorno è quello in assoluto più aspettato, siamo tutti un po’ esaltati (ok, tutti meno uno...S. è spaventato a morte, ma prende coraggio in qualche modo e si unisce al gruppo).
Sveglia all’alb...ehm, no...sveglia moooolto prima dell’alba, felpone anti vento, si sale in pullmino. Direzione: MONGOLFIERE! 
Il giro in mongolfiera è tipico di questa regione. Io che soffro qualsiasi mezzo di movimento non so cosa aspettarmi, non ho nemmeno un’idea esatta di come sia fatta una mongolfiera fino a quella mattina. Ma lo sapete che il cesto può ospitare fino a 20 persone? A me quelle dei cartoni animati non sono mai sembrate cosi grandi eh.
Istruzioni di volo e si parte. Sta albeggiando. Lo spettacolo è incredibile, eccezionale, emozionante.










Il volo dura circa un’ora ed è tutto un OOH, WOW. Centinaia di mongolfiere invadono il cielo nello stesso momento, sullo sfondo il sole che si alza, sotto di noi il paesaggio irreale e meraviglioso della Cappadocia.



L’esperienza della mongolfiera è altamente consigliata. Costa parecchio ed è molto turistica, ok, ma non credo se ne possa rimanere delusi.



Nonostante la sveglia notturna, non c’è tempo da perdere: alle 9 ci aspetta la nostra guida per un tour delle principali valli dei dintorni.
Ci si ferma subito a Goreme, che con il suo museo a cielo aperto figura tra i patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Goreme è un complesso monastico bizantino costituito da chiese, cappelle, monasteri e case scavate nella roccia, all’interno delle quali si nascondono affreschi millenari. La chiesa più conosciuta è Karanlik Kilise, la Chiesa Buia, per la quale vale la pena pagare il biglietto di ingresso: gli affreschi sono molto belli e ben conservati, proprio grazie alla mancanza di luce – da cui il nome. Vietatissssime le foto, manco a dirlo (pronti via, si fanno di sgamo senza nemmeno guardare cosa si sta inquadrando).




Ci fermiamo brevemente a Zelve, che una volta ospitava la più grande comunità della zona all’interno di case scavate nella roccia. La valle è stata evacuata completamente negli anni ’50 a causa dei pericoli dovuti all’erosione delle rocce. Oggi Zelve è una città fantasma ma le sue tre valli costituiscono un vero e proprio paradiso per gli amanti del trekking e della natura.
Ripartiamo verso uno dei paesaggi più tipici di questa regione: i camini delle fate. Madre Natura crea paesaggi incredibili. Vento e acqua hanno eroso la roccia lavica per secoli, creando pinnacoli di varie dimensioni. Alcuni sono formati da due diversi strati di tufo: da qui la diversa erosione, che ha portato alla creazione di questi ‘cappelli’ conici, che richiamano il mondo fantastico da cui prendono il nome.






Una breve puntatina anche alla Valle dell’Immaginazione, chiamata così per ovvi motivi: noi siamo riusciti a scorgere un dromedario, una madonna e una coppia di amanti, ma con una visita più lunga e una fervida immaginazione (appunto!) ci assicurano che si possono scovare forme tra le più varie.


Pausa pranzo in un ristorantino nella roccia iperturistico (ahimé) da cui però usciamo ben contenti, ottimo cibo turco. Via di corsa a dare una sbirciatina alla Valle dell'Amore e a quella dei Piccioni, con centinaia di piccoli nidi scavati nella roccia, brevissima visita ad una gioielleria del luogo per sognare ad occhi aperti e...arriva l’ora dell’hammam!! 





Reduce dall’ottima esperienza marocchina, sono ben contenta di godermi un paio d’ore di relax...e poi dai non si può lasciare la Turchia senza fare un hammam. Entro esaltata, ma purtroppo esco un po’ delusa: sauna, maschera viso, piscinetta e un massaggio doloroso, con la tizia che mi schiacciava le ginocchia contro la lastra di marmo come volesse spezzarmi. No, non ci siamo. Rivoglio la mia marocchina superwoman, che mi aveva insaponata, lavata, incremata, massaggiata e reinsaponata, rilavata, reincremata...una goduria. Marocco batte Turchia 1 a 0. Eh vabbe, ci abbiamo provato.

Per cena rientriamo in hotel, dove ci invitano a partecipare ad un matrimonio, come fosse una cosa normale invitare un gruppo di 15 sconosciuti, in tenuta very (very very) casual, a partecipare ad un banchetto di nozze! Ci sentiamo un po’ fuori luogo tra tutti quei bei vestiti, ma i più audaci ci mettono poco ad ambientarsi e in quattro e quattr’otto si buttano a ballare con gli invitati J I camerieri ci offrono anche la torta! Super!


Alla grande anche questa giornata, vuoi dire che in questo viaggio andrà davvero tutto liscio?? Eddai che ormai mi conoscete, un qualche drama a un certo punto dovrà pur esserci, se no che divertimento c’è? E quindiii...il turkish drama nel prossimo post J






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