Ore 22:20 di venerdì 1 agosto. Mentre gli inglesi sono chiusi in un pub ormai sbronzi da ore, sotto l’effetto della 15esima birra della giornata, io mi metto il mio zainetto in spalla e mi avvio all’aeroporto. E che, volevamo mica fare una partenza easy il sabato mattina dopo una bella dormita riposante e magari anche una doccia?! No. Si inizia con una bella notte in aeroporto, su quelle panchine tanto comode e un freddo polare, rannicchiata stile homeless con 3 magliette, il pile e gli asciugamani come coperte, in attesa del volo per Santiago delle 6.30. La notte sembra non passare mai quando ‘dormi’ in aeroporto. Dopo un cappuccino double coffee e un almond croissant per cercare di riprendersi, corro per essere la prima ad imbarcarmi. Perchè ovviamente a Gatwick hanno deciso giusto il giorno prima di fare casino con i bagagli e di non farne arrivare a destinazione un buon 80%. Volevo evitare la spiacevole esperienza di dover imbarcare lo zaino con tutto il necessario per la ...