Lo so, avevo
detto che avrei scritto un post su La Habana, prima tappa ufficiale del nostro
Cuba Express.
A ripensarci però
ci sono degli antefatti che non si possono proprio tralasciare, il viaggio
verso la nostra prima meta è stato lungo e a tratti parecchio complicato. Sia
mai che io parta serena e rilassata.
Il mio viaggio
inizia un giorno prima rispetto a quello degli altri, che si sa so’ furba e
decido di viaggiare con Avventure nel Mondo, che giustamente prevede partenze
solo da aeroporti italiani.
Per cui...che non te la fai una cenetta in famiglia
prima della partenza?!?
1 aprile, volo
Londra-Milano. Un cielo che più limpido non si può, una vista mozzafiato dalle
Alpi a Bergamo, la neve sopra le montagne, il tramonto sopra il lago di Como
che ha quel qualcosa di magico, colline verdissime, paesini sperduti, colori
meravigliosi. Un bentornata così non
l’avevo mai ricevuto.
Non faccio in
tempo a mettere piede in casa che mi sto già abbuffando di cibo italiano: la
qualunque, tutto insieme. Quintalate di prosciutto cotto e pane e formaggio e
ancora pane e pizzette e la mamma ha fatto la pasta pasticciata e il bis e il
tris – vabbè non ve lo dico quanti piatti ne ho mangiati che non mi credereste.
Eh oh la cugina ha preparato i cupcakes. Oh ci sono anche i biscotti. Vabbè
inutile dirlo, la serata è finita con quintalate di citrosodina, sono andata a
letto rotolando ma felice.
Mattina del 2
aprile, direzione Malpensa. Colazione con mezzo pacchetto di abbracci e via. A
Malpensa si incontra la prima parte del gruppo e ci si inizia a conoscere.
Seconda colazione – metto subito in chiaro che io necessito cibo in quantità
industriali ad intervalli regolari. Non credo che inizialmente mi abbiano presa
sul serio, ma si sono poi ricreduti in tempi brevissimi, credo di averli
impressionati non poco.
Volo
Milano-Madrid easy, recuperiamo l’altra parte del gruppo e ci siamo: Madrid-Havana!
Ora, non è che io
sia proprio un’amante dei mezzi di trasporto in generale, no!? Soffro qualsiasi
mezzo di movimento e per quanto l’aereo non sia tra i peggiori, non è nemmeno
il mio posto preferito al mondo. Per cui una volta salita tendo a dormire per
il più lungo tempo possibile, girandomi e rigirandomi alla ricerca di una
posizione decente.
Madrid-Havana
sono circa 9 ore di viaggio, non proprio pochissime. Nella mia mente speravo in
sonnellini intervallati da un paio di film e qualche capitolo di un libro. Me
la sarei anche cavata abbastanza bene. Non fosse che...
Non fosse che
arrivo al mio posto e la tizia del posto accanto al mio è già seduta. Ed è
ENORME.
Cioé non è grossa, non è sovrappeso...è GIGANTESCA. Duecento chili di donna, a dir poco. Sta incastrata nel sedile ed occupa anche metà di quello che dovrebbe essere il mio posto.
Cioé non è grossa, non è sovrappeso...è GIGANTESCA. Duecento chili di donna, a dir poco. Sta incastrata nel sedile ed occupa anche metà di quello che dovrebbe essere il mio posto.
ECCHESSFIGAPERÓEH?!?
Io non ho niente
contro le persone grosse, sia chiaro. Però, SANTISSIMO CIELO, se sei duecento chili
di donna e non ci stai in un cazz* di sedile dell’aereo, abbi la decenza di
acquistare due posti. Perchè, sia BEN chiaro, questo non è un problema di
obesità. Questo è un problema di rispetto delle altre persone. E cara mia, e soprattutto
cara AirEuropa, ti è andata di gran cul* che hai beccato me, che sono tutto
sommato piccoletta e non troppo cafona da farti una sceneggiata lì su due
piedi. Perchè se al posto mio ci fosse stato un omone da un metro e novanta a
cui era andata storta la mattinata...tanti saluti eh.
Sfogo a parte, vi
dirò: al momento l’ho presa sul ridere, non avrei potuto fare altro. Mi sono
incastrata nel mio angolino, spiaccicata contro il finestrino, e ho pure fatto
amicizia con questo simpatico donnone spagnolo che mi occupava mezzo sedile,
tant’è che i miei compagni di viaggio (che ogni tanto venivano ad assicurarsi
che io fossi ancora viva) l’hanno subito ribattezzata la mia best friend.
Eh cari miei,
sono state nove ore lunghe, durante le quali ho scoperto altre qualità della
mia vicina, tra cui quelle di gran russatrice e divoratrice di Mars. Il meglio
poi è venuto quando ha iniziato a sistemarsi il parrucchino. Ma vabbè
insomma...si potrebbe andare avanti ore a parlarne, ma è il caso di
concentrarsi su altro.
Sono
sopravvissuta, atterrata sana e salva. Nel frattempo, in tutto ciò, non so bene
come e quando, sono anche stata nominata cassiere del gruppo, ruolo evitato da
tutti come la peste. Alla grande.
Una coda infinita
in aeroporto per i controlli, manco fossimo tutti lì per il contrabbando
illegale di armi. Credi di avercela fatta...e invece no. Coda di un’ora e mezza
per cambiare i soldi. YEAH. Questa giornata inizia ad essere davvero troppo
lunga.
E insomma, quando
hai quasi perso le speranze...ci siamo. Soldi cambiati, autista e guida
recuperati, ci si dirige all’hotel, che grazie al cielo è molto meglio di
quello che ci si aspettava. Sì ok, nella nostra stanza non funziona la doccia,
ma il livello di stanchezza è talmente alto che non ci si fa proprio caso.
Una
buona notte a tutti e...a domattina, per iniziare davvero il nostro viaggio!
La Habana nel
prossimo post (questa volta per davvero J )
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