Che forse è ora
di scrivere anche di Bruxelles, visto che sono passati più di due mesi?! Ecco,
appunto.
La gita a
Bruxelles è stata pianificata così: momento di cazzeggio su internet (uno dei
tanti, yessa), apro il sito di Megabus...chissà mai che i prezzi per Bath siano
diminuiti...e infatti – no.
Ma dove vanno di bello questi di Megabus? Ooh toh,
vanno anche nel continente.
Parigi...Amsterdam...Barcellona...ma
chi sono sti pazzi che si fanno 25 ore di viaggio in bus fino a Barcellona?!?
Bruxelles.
Mmh, Bruxelles.
Amica M. che ci
sei mai stata a Bruxelles? No?! Che ti va di partire alle 22 con il bus, poi
prendere il traghetto, poi di nuovo il bus e dopo 8 ore di viaggio arrivare
fresche e riposate a Bruxelles alle 5 del mattino e visitare la città? Si ecco
poi dobbiamo rifare la stessa cosa al ritorno, un bel viaggetto di notte e via
dirette al lavoro. Ma ehi, costa pochissimo, come possiamo farcelo sfuggire?
Tempo zero si era
prenotato. Ce le avete anche voi delle amiche cosi? Non credo.
Che poi dovrei
smetterla di fare ste cose, primo perchè ho necessità di dormire quelle dieci
ore a notte onde evitare lo zombie-style e con un viaggetto cosi tranquillo se
ne riesci a dormire tre intervallate sono tante. Secondo perchè soffro
qualsiasi mezzo di movimento, bicicletta inclusa, e traghetto e bus sono IL
MALE. Eh ma quando una è scema.
E quindi siamo
partite. Il viaggio ve lo potete immaginare – una meraviglia. E no non avevamo
dietro una tizia con il tono di voce di un pescivendolo al mercato di Napoli. E
non abbiamo perso il traghetto e dovuto aspettare quello successivo. E il
sedile del bus era stracomodo e le sedie del bar del traghetto lo erano ancora
di più. Ci siamo fatte una bella dormita Londra-Bruxelles e quando siamo
arrivate ci siamo fiondate in un bar con il solo scopo di prenderci un
croissant e non certo per occupare il bagno per mezz’ora e dare il via ad una
ristrutturazione completa da capo a piedi.
Ad ogni modo
siamo sopravvissute e abbiamo girato Bruxelles in lungo e in largo. Due giorni
pieni sono ottimali per girare la città, tre se volete buttarci dentro anche
qualche museo, che io come al solito ho evitato. Siamo state fortunatissime e
abbiamo trovato due giorni di pieno sole, che rende sempre più piacevole la
visita.
Appena uscite dal
bar ci siamo trovate davanti alle Saint-Hubert Galleries, una galleria di
negozi e barettini di lusso costruita a metà Ottocento, molto caruccia.
Dopo aver girato
un po’ qua e là ci siamo aggregate ad un free guided tour, cosi da esser sicure
di vedere tutto l’essenziale senza stare ad impazzire con cartine e guide
varie.
Devo dire che non
me l’aspettavo così carina Bruxelles. La piazza centrale, la Grand Place, è
veramente bellissima e non per niente rientra nella lista dei luoghi Patrimonio
Mondiale dell'Unesco. I due edifici principali sono l'Hotel de la Ville e la
Casa del Pane, ribatezzata Maison du Roi, che ospita il Museo della Storia di
Bruxelles. Tutto intorno alla piazza si trovano poi le Case delle Corporazioni,
anche queste una più bella dell’altra.
Case delle Corporazioni |
Hotel de la Ville |
Maison du Roi |
La guida ci ha
poi subito portati a vedere una delle attrazioni principali della città: il Mannequin
pis, ovvero il bambino che fa la pipì. Leggenda vuole che sto bimbetto fece
pipì sulla miccia di una bomba salvando la città. E oggi è senz’altro la
scultura più fotografata di Bruxelles.
Tra l’altro,
visto il successo, hanno deciso di dare un seguito alla cosa, creando una sorta
di filone ‘statue che fanno la pipì’ – e via di bimbetta e cane.
Bruxelles è la
città dei fumetti – sono nati qui i Puffi, Tintin, Lucky Luke. C’è un vero e
proprio Museo del Fumetto, ma in realtà è sufficiente passeggiare per il centro
per sentirsi in una sorta di museo del fumetto a cielo aperto.
Il tour con la
guida terminava alla Cattedrale di San Michele. Da qui noi abbiamo proseguito verso
Mont des Arts, dove si trovano i Musei Reali di Belle Arti del Belgio.
Theatre Royal |
Cattedrale di San Michele |
Musei Reali di belle arti |
Dopo aver
recuperato le chiavi di casa e dopo un caffé in un bar super carinissimo nei
paraggi, siamo tornate a piedi verso il centro, passando per la Chiesa di Beguinage,
Sainte Catherine, un gruppo di folli mezzi ubriachi vestiti da spose per
festeggiare il matrimonio saltato del loro amico (strana gente), il quartiere
gay e la Chiesa di Notre Dame du Sablon.
Sainte Catherine |
Quartiere gay |
Notre Dame du Sablon |
Prese da un attacco
di fame, ci siamo fermate in un barettino che sfornava fritti come non ci fosse
un domani e ci siamo prese una porzione di patatine da dividere, porzione con
cui probabilmente si sarebbe potuta sfamare mezza Africa. Non contente, dopo un
giretto in serata tra le viuzze del centro, abbiamo concluso con un bel waffle
alla nutella. Non ci sono foto a testimoniare perchè come al solito ho
ingurgitato tutto in tempo zero, manco il tempo di instagrammare.
Il day two inizia
con la visita alla Basilica del SacréCoeur, che non è troppo distante da casa
nostra e a quanto pare è la quinta chiesa più grande al mondo.
Si prende il tram
e ci si dirige all’Atomium. Costruito nel Parco Heysel per la Fiera Mondiale
del 1958 come simbolo della ricerca scientifica, rappresenta un cristallo di
ferro ingrandito 165 milioni di volte. Le sfere sono spazi espositivi
visitabili – pensiamo per mezzo secondo alla possibilità di visitarle, poi
diamo un’occhiata alla fila e cambiamo idea all’istante: una coda di ore!
Tanti saluti all’Atomium,
ci spostiamo verso la zona del Palazzo Reale, sede ufficiale della Monarchia
Belga, che ovviamente è chiuso per un qualche motivo che non ricordo, per cui
siamo obbligate a rinunciare alla visita.
Palazzo Reale |
Un po di impalcature anche qui: Palazzo di Giustizia |
Proseguiamo
quindi verso la sede del Parlamento Europeo. Anche qui nessun tour previsto per
la giornata – solita fortuna – ma perdiamo un po’ di tempo a girovagare per il
Parlamentarium, una sorta di museo sulla storia dell’Europa.
Parte del muro di Berlino |
Ultima tappa
della giornata, prima di dirigerci nuovamente verso il centro, il Parc du
Cinquantenaire. La maggior parte degli edifici presenti nel parco sono stati commissionati
da Re Leopold II in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1880 per
commemorare il cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Paese. Vi si
trovano un museo militare, un museo di arte e storia, una Moschea, un museo
delle auto. Oltre ovviamente all’enorme arco di trionfo.
E così si ritorna
verso in centro, giusto in tempo per comprarsi un’enorme scatola di
cioccolatini da circa 3000 calorie e mangiarsene la metà in 5 minuti netti,
facendoli poi seguire a ruota da una buona cena a base di pesce. Che si sa,
pasti abbondanti sono l’ideale quando soffri i mezzi di trasporto e devi
passare la notte tra bus e traghetto. Yeah.
Tragitto a parte,
sono stata proprio contenta di aver visitato Bruxelles, è una città davvero
bellina. Peccato non aver avuto tempo a sufficienza per visitare anche Anversa,
Gent e Bruges che sono lì nei paraggi e devono essere parecchio carucce. Chissà,
magari la prossima follia con Megabus J
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