Una delle tante fortune che ho avuto vivendo a Londra è
stata quella di incontrare persone adorabili. Così, per caso, andando a
prendere un caffè al bar o facendo una passeggiata nella countryside inglese in
una freddissima o piovigginosa giornata d’inverno. Quando un sabato pomeriggio
ti ritrovi a camminare in mezzo al fango cercando di non scivolare e maledici
il giorno in cui ti sei iscritto a una giornata di hiking invece che prenotare
un pomeriggio alle terme...nulla rimane se non sostenersi a vicenda. Et voilà,
hai trovato dei nuovi amici. Nel qual caso, un meraviglioso gruppo di toscani.
E quindi che fai, non vai a trovarli gli amici quando
rientrano in Italia e ti ospitano per la notte a Firenze?! Meraviglia!
Weekend toccata e fuga, ma decisamente apprezzato. Un po’
perchè...Firenze è Firenze, sempre impeccabile. Un po’ perchè V. e C. sono
stati carinissimi, come sempre, e nonostante i mille impegni mi hanno dedicato
parecchio tempo e assecondato i miei desideri da tipica turista J Favolosi!
Partenza sabato mattina all’alba, alle 9 sono a Firenze.
Piove. E te pareva.
Cerco un posto riparato nei dintorni, la scelta cade su
Santa Maria Novella, non ci sono mai stata. È a pagamento ma sembra essere
molto bella, per cui compro un biglietto ed entro. La tizia alla cassa mi dice
che c’è una visita guidata che sta per iniziare...non mi faccio certo scappare
una guida! Nel frattempo però inizio a fare un giretto da sola. Chiostri,
cortili. Indicazioni per il Cappellone degli Spagnoli, le seguo senza avere la
minima idea di quello che mi aspetta (beata ignoranza).
Entro. Do un’occhiata al volo. Inizio a piangere.
Entro. Do un’occhiata al volo. Inizio a piangere.
Io di arte non capisco una mazza. Non so assolutamente
giudicare un’opera artistica di qualsivoglia natura. Non trovo grandissime
differenze tra un quadro di Raffaello e i quadretti che vendono a 5 euro alle
fiere di paese.
Ci sono però dei luoghi, delle opere, delle situazioni che
hanno la capacità di commuovermi al primo sguardo.
Non so riconoscere la grandezza di un’artista, ma credo che
quando uno spettatore si commuove, allora sì, si è decisamente raggiunto lo
scopo. Poco mi importa chi o cosa ci stia dietro. Quello su cui mi baso è
sempre e comunque la sensazione che suscita in me. Posso essere di fronte al
disegno di un bambino che mi fa sorridere o sentire una canzone stupida che mi
mette di buon umore e commuovermi fino alle lacrime. E poi trovarmi di fronte a
un quadro di Leonardo e...mmhè. Anche no.
Cappellone degli Spagnoli promosso a pieni voti, ancora
prima di sapere cosa, quando, perchè. Credo di avere almeno un centinaio di
foto solo di questa sala, è stato un WOW continuo per una buona mezz’ora mentre
scattavo all’impazzata.
Poi è arrivata la guida. Ci ha portati all’interno della
Chiesa e spiegato per filo e per segno la storia di Santa Maria Novella e dei
personaggi che le sono girati intorno, raccontando storie ed aneddoti,
mostrandoci le grandi opere che ancora si trovano al suo interno (tra le altre
, il crocifisso di Giotto e la Trinità di Masaccio). Io imbambolata per tipo
un’ora, in una sorta di trance, cercando di immagazzinare quante più
informazioni possibili, consapevole che in ogni caso avrei dimenticato tutto in
qualche ora con la memoria da pesce rosso che mi ritrovo. Ma comunque.
Bellissimo, meraviglioso. Lei bravissima, innamorata del suo lavoro, una
passione pazzesca che è riuscita a trasmettere tutta. La Chiesa un capolavoro,
una collezione di opere incredibili e una storia che merita di essere
ascoltata.
La visita si è conclusa con il Cappellone degli Spagnoli che
avevo già sbirciato e che finalmente ho scoperto essere la Sala Capitolare del
convento di Santa Maria Novella.
Se siete a Firenze, non fatevi frenare dall’ingresso a
pagamento e andate a colpo sicuro a visitare questa meraviglia!
Ora di pranzo, V. mi porta al nuovo Mercato Centrale, in
zona San Lorenzo. Un vero e proprio mercato a piano terra e una serie di
botteghe, pizzerie e bar al primo piano. Prendi quello che preferisci e ti
siedi dove vuoi. Tipico stile dei mercati europei che finalmente è arrivato
anche in Italia - vedi Eataly e il Mercato Metropolitano (che ovviamente a
Milano è stato solo temporaneo..MAPERCHÈÈÈ?!). Un format che piace e funziona!
Speriamo ne nascano di nuovi!
E sono pronta per gli Uffizi. Perchè si sa: la cultura prima
di tutto! E pazienza se odio le gallerie d’arte che piuttosto sparatemi e
mentre giro come un ebete per il museo senza capire un’acca di quello che ho
davanti mi maledico e riprometto che basta, con i quadri ho chiuso!
Puntualmente ci riprovo. Puntualmente non mi piace. E si va avanti cosi, perchè
‘una volta nella vita bisogna vederlo’.
E quindi signori si possono eliminare dalla lista anche gli Uffizi.
ü La Nascita di Venere di Botticelli
ü La Primavera di Botticelli
ü Il Tondo Doni di Michelangelo
ü Ritratto dei Duchi d’Urbino di Piero della Francesca
X Caravaggio era in gita a Tokyo e quindi me lo sono persa (ecchesfigaeh)
ü La Nascita di Venere di Botticelli
ü La Primavera di Botticelli
ü Il Tondo Doni di Michelangelo
ü Ritratto dei Duchi d’Urbino di Piero della Francesca
X Caravaggio era in gita a Tokyo e quindi me lo sono persa (ecchesfigaeh)
Tondo Doni - poca gente |
Venere di Botticelli - sempre poca gente |
Primavera di Botticelli - ancora poca gente |
Stremata dopo due ore a zonzo per il museo, mi aspetta una
bella seratina: aperitivo e cena con un bel gruppone di amici! Best way to end
up the Saturday night!
Qualche ora di sonno, una supercolazione con brioches (sono
stata stra-coccolata in questo mini break!) e si riparte subito alla grande:
per la domenica abbiamo acquistato il biglietto per l’ingresso al Campanile di
Giotto, Battistero, Duomo, Cupola del Brunelleschi e Museo dell’Opera del
Duomo.
Cinque ore, cinque attrazioni, quasi 900 scalini. Ma ne vale
la pena.
Il campanile, rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi come
quelli della Cattedrale, fu iniziato da Giotto nel 1334. Giotto riesce però a
vedere realizzata solo la prima parte del progetto, che viene poi portato a
termine da Andrea Pisano e Francesco Talenti.
La salita è bella tosta per chi non è allenato come la
sottoscritta, ma la vista è molto bella. In una giornata primaverile di pieno
sole deve essere favolosa, ma non ci è andata poi malissimo!
Il Battistero di San Giovanni è una delle più antiche chiese
di Firenze. Famoso soprattutto per l’immenso mosaico dorato che riveste la
cupola internamente e le tre porte bronzee (due delle quali sono in realtà
riproduzioni, gli originali sono ora visibili al museo dell’opera del Duomo).
Pausa pranzo, che la salita ci ha sfiniti J Prendiamo un panino da
Ino – panini di ogni tipo fatti sul momento, prodotti freschissimi, prezzi non
troppo ragionevoli, ma buono!
Il tempo stringe, si torna in piazza e ci si mette in fila
per la cupola del Duomo, capolavoro del Brunelleschi e decorata da Giorgio
Vasari e Federico Zuccari. Anche qui, parecchi gradini, gli ultimi anche
piuttosto stretti, di certo non adatti ad un claustrofobico. Vista anche qui
molto bella (cupola e campanile sono a pochi metri di distanza, quindi il
panorama è molto simile). È un vero peccato che la cupola non si possa ammirare
dal basso, nei pressi dell’altare, area riservata ai fedeli in preghiera e
negata ai semplici turisti. Ammirare l’affresco nella sua interezza deve fare
senz’altro un altro effetto.
Concludiamo la nostra giornata con il Museo dell’Opera del
Duomo, aperto da pochisssssimo! Tra le altre opere, vi si trovano la Pietà
Bandini di Michelangelo, le porte originali del Battistero, la Maddalena di
Donatello, la Galleria del Campanile di Giotto e quella della Cupola del
Brunelleschi. Quite interesting, certo ci andrebbe dedicato ben più
tempo...magari con una guida, che ti spiega giusto due cosine, che se no siamo
sempre punto e a capo.
That’s it! Mi posso dire più che soddisfatta della mia
seconda visita a Firenze! Devo assolutamente tornarci e visitare anche i mille
minuscoli paesini delle campagne toscane, uno più bello dell’altro! Sono tutti
sulla mia infiniiita bucket list J
Tornerò!
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