Sono a casa malata e mi annoio a morte. Potrei approfittarne per fare mille cose, ma in queste situazioni entro sempre in quel circolo vizioso del ‘mi annoio perchè non faccio niente ma non ho voglia di alzarmi dal divano e quindi continuo a non far niente’. Capita anche a voi, vero?!?
Cercherò almeno di scrivere due righe. Vediamo.
Sono stata a Barcellona.
A Novembre.
Eh ok non sto scrivendo molto ultimamente, pare chiaro. Che poi da scrivere ci sarebbe parecchio. Tempo a disposizione anche. La pigrizia è davvero una brutta bestia.
Si diceva. Barcellona, Novembre. Non certo il periodo migliore, soprattutto quando becchi l’unico weekend di freddo allucinante in mezzo ad un inverno tra i più caldi degli ultimi anni. Solita fortuna.
Si arriva in città verso sera e si passa veloci dall’ostello prima di uscire per cena con un’amica che non vedevo da anniii. Scesa dal bus sono rapita dai colori della Fonte Magica, la fontana in Plaça de Espana, progettata da Carles Buigas nel 1929 in occasione dell'esposizione universale di quell'anno. La sera offre uno spettacolo con coreografie d'acqua e luci a tempo di musica che è una meraviglia. Non si può non fermarsi a fare qualche foto.
Neanche il tempo di arrivare in ostello e mi accorgo di aver già perso un pezzo: io avevo una sciarpa. Eppeccato che son stordita e l’ho persa dopo il primo metro su suolo spagnolo. Bene ma non benissimo eh.
S. ci porta in un posticino carino e molto buono, Cuines Santa Caterina, all’interno del Mercato di Santa Caterina. Passeggiatina in centro post-cena, iniziamo a vedere qualcosina della città vecchia...è decisamente una città mediterranea, simile alle nostre, e molto lontana da Londra, da cui arrivavamo. Bella, ad ogni modo.
La mattina ci si sveglia di buon’ora, mega cappuccino e via subito con la Pedrera (o casa Milà), seguita a pochi passi dalla meravigliosa Casa Battllò - entrambi capolavori artistici di Gaudì.
Causa tempi (e finanze!) ristretti decidiamo di non entrare per la visita, che costicchia parecchio e porta via un paio d’ore. Me la sono segnata per la prossima gita a Barcellona, anyway.
Si procede verso Placa de Catalunya, imboccando la Rambla Canaletes, che porta giù verso il mare. Le fermate intermedie sono parecchie: ci fermiamo alla Iglesia de Betlem, al Palau de la Verreina e al famosissimo Mercado de la Boqueria, dove si trova di tutto un po’.
Facciamo un giretto nei pressi di Santa Maria del Pi e ci mettiamo poi alla ricerca di piazza san Filippo Neri, che l’hanno nascosta piuttosto bene sta piazza, perchè pur essendo in zona ci sembra di girare in tondo da quindici minuti.
In qualche modo alla fine ne usciamo, troviamo la piazza con annesso matrimonio e fontana dal colore improbabile e ci dirigiamo verso la Cattedrale, che troviamo chiusa per ragioni ignote. Ci torneremo nel pomeriggio.
Optiamo allora per un giretto in Plaça del Rei, Plaça de st Jerome e Plaça St Jeume, a cui attacchiamo una brevissima sosta al Museo del Los Gigantes, dove troviamo queste enorme statue di cartapesta che vengono utilizzate nei più importanti festival della città...e fanno effettivamente una gran figura!
A questo punto ci dirigiamo finalmente verso il mare! Arriviamo al Mirador de Colom, il monumento a Cristoforo Colmbo costruito in occasione dell’esposizione universale di Barcellona per onorare il primo viaggio di Colombo verso le Americhe. Dietro il monumento: il mare.
Passeggiamo per Port Vell e la Barceloneta, un tempo zona dei pescatori e oggi luogo ideale per un drink in riva al mare. La zona è stata riqualificata per le olimpiadi del 1992, per cui oggi vi si trovano molti ristoranti, bar, un enorme centro commerciale e l’Aquarium, uno degli acquari più grandi d’Europa. Rimane però anche il vecchio quartiere marinaio, fatto di piccole stradine e case tradizionali, con i balconi pieni di vestiti stesi al sole.
Facciamo due passi sulla spiaggia e poi ci dirigiamo verso Parc de la Ciutadela, una volta sede della cittadella militare fortificata. All’interno del parco si trovano il Museo di Zoologia e il parco zoologico, l'antico arsenale della Cittadella (oggi sede del Parlamento della Catalogna), il Museo di Arte Moderna, la cappella dalla Cittadella, il Castell dels Tre Dragons e la cascata monumentale.
Ci godiamo un tramonto niente male e quando ormai è buio decidiamo di concludere la giornata visitando la Basilica di Santa Maria del Mar e la Seu, la Cattedrale, massima espressione del Gotico Catalano – entrambe davvero bellissime!
La mattina decidiamo di svegliarci presto per salire verso il Museu Nacional d'Art de Catalunya e goderci la vista della città.
G. che non è abituata ai nostri tour de force rimane a letto, mentre io e E. ci imbattiamo prima nella maratona cittadina, che parte nei pressi della Fonte Magica, e poi ci perdiamo tra le viette dietro il MNAC, mentre cerchiamo di capire quanto disti il castello di Montjuïc, che si scopre poi essere un pochino più lontano del previsto. Anche questo sarà per la prossima volta.
La vista dal MNAC è comunque bellissima, nonostante il freddo e il cielo non proprio azzurrissimo.
Scendiamo in fretta: ci aspetta la visita alla Sagrada Familia.
Ora, qui devo ammettere la mia ESTREMA ignoranza. Della Sagrada Familia non sapevo NULLA, se non che è un’opera di Gaudì. Non mi ero documentata per niente, aspettando di essere sul posto per leggerne la storia. Credevo di aver visto qualche foto, ma una volta lì ho scoperto che in realtà mi mancava un pezzo – un gran pezzo! Avevo visto foto del solo esterno della Chiesa, niente del suo interno.
Sarà per questo che una volta dentro mi è mancato il fiato. Lo stupore e l’emozione sono saliti all’improvviso, ho trattenuto le lacrime. Sono rimasta in silenzio, a bocca aperta, e ho iniziato a scattare foto.
Mi emoziono facilmente, questa è cosa nota. Quindi ok, forse ho reazioni un tantino esagerate a volte. Però davvero, credetemi, la Sagrada Familia è di una bellezza disarmante.
Dovrei davvero decidermi a fare un corso di fotografia, che magari riuscirei a trasmettere un decimo della bellezza dei posti che vedo. Mi spiace, dovrete andarci voi stessi per farvi un’idea.
La Sagrada Familia mi aveva già conquistata dopo una mezz’oretta di giro in solitaria...la visita guidata è stata la ciliegina sulla torta. La guida ci ha raccontato di Gaudì, della sua vita e dei suoi progetti e ovviamente del progetto che sta dietro a questa meraviglia, che è ancora in costruzione e sarà terminata solo nel 2026.
La storia, le idee, il simbolismo, i progetti che stanno dietro alla costruzione di quest’opera d’arte sono tanti e tutti interessantissimi...raccontare tutto qui sarebbe impossibile, farvi un riassunto sarebbe davvero riduttivo – ogni piccola parte di questa Chiesa ha un significato. È una storia talmente bella che vale la pena leggerla tutta e scoprire ogni particolare sulla vita di quel genio di Gaudì e delle disposizioni che ha lasciato per finire ciò che lui aveva iniziato.
Qui trovate qualche informazione, se avete voglia di saperne di più.
Mentre qui sotto vi lascio un video su quello che sarà il futuro della Sagrada Familia. Dovrò decisamente tornare nel 2026 per vederla una volta completata.
Giornata di full immersion nell’arte di Gaudì, che poi è facile trovandosi a Barcellona, ovunque ti giri trovi il suo zampino. Lasciata la Sagrada Familia è la volta di Parc Güell, il parco delle fiabe...sembra davvero di ritrovarsi nel bosco di Hansel e Gretel!
Il parco nasce dall’idea di Güell di trasformare la collina in un’area residenziale, con circa 60 abitazioni circondate da un’immenso parco...il progetto si rivela in realtà un disastro commerciale e solo due abitazioni vengono completate. La città di Barcellona acquista il parco nel 1922, rendendolo pubblico.
Nonostante le dimensioni ridotte rispetto al progetto originale, all’interno del parco si trovano diverse opere di Gaudì: ceramiche colorate, mosaici, animali fantastici, mura ondulate, casette che sembrano di marzapane. Una visita divertente, con un ottimo panorama sulla città!
Barcellona mi è piaciuta parecchio e mi sono ripromessa di tornarci quanto prima...magari con il tipico caldo spagnolo! Da visitare c’è ancora tanto...can’t wait!
Cercherò almeno di scrivere due righe. Vediamo.
Sono stata a Barcellona.
A Novembre.
Eh ok non sto scrivendo molto ultimamente, pare chiaro. Che poi da scrivere ci sarebbe parecchio. Tempo a disposizione anche. La pigrizia è davvero una brutta bestia.
Si diceva. Barcellona, Novembre. Non certo il periodo migliore, soprattutto quando becchi l’unico weekend di freddo allucinante in mezzo ad un inverno tra i più caldi degli ultimi anni. Solita fortuna.
Si arriva in città verso sera e si passa veloci dall’ostello prima di uscire per cena con un’amica che non vedevo da anniii. Scesa dal bus sono rapita dai colori della Fonte Magica, la fontana in Plaça de Espana, progettata da Carles Buigas nel 1929 in occasione dell'esposizione universale di quell'anno. La sera offre uno spettacolo con coreografie d'acqua e luci a tempo di musica che è una meraviglia. Non si può non fermarsi a fare qualche foto.
Neanche il tempo di arrivare in ostello e mi accorgo di aver già perso un pezzo: io avevo una sciarpa. Eppeccato che son stordita e l’ho persa dopo il primo metro su suolo spagnolo. Bene ma non benissimo eh.
S. ci porta in un posticino carino e molto buono, Cuines Santa Caterina, all’interno del Mercato di Santa Caterina. Passeggiatina in centro post-cena, iniziamo a vedere qualcosina della città vecchia...è decisamente una città mediterranea, simile alle nostre, e molto lontana da Londra, da cui arrivavamo. Bella, ad ogni modo.
La mattina ci si sveglia di buon’ora, mega cappuccino e via subito con la Pedrera (o casa Milà), seguita a pochi passi dalla meravigliosa Casa Battllò - entrambi capolavori artistici di Gaudì.
Causa tempi (e finanze!) ristretti decidiamo di non entrare per la visita, che costicchia parecchio e porta via un paio d’ore. Me la sono segnata per la prossima gita a Barcellona, anyway.
Si procede verso Placa de Catalunya, imboccando la Rambla Canaletes, che porta giù verso il mare. Le fermate intermedie sono parecchie: ci fermiamo alla Iglesia de Betlem, al Palau de la Verreina e al famosissimo Mercado de la Boqueria, dove si trova di tutto un po’.
Facciamo un giretto nei pressi di Santa Maria del Pi e ci mettiamo poi alla ricerca di piazza san Filippo Neri, che l’hanno nascosta piuttosto bene sta piazza, perchè pur essendo in zona ci sembra di girare in tondo da quindici minuti.
In qualche modo alla fine ne usciamo, troviamo la piazza con annesso matrimonio e fontana dal colore improbabile e ci dirigiamo verso la Cattedrale, che troviamo chiusa per ragioni ignote. Ci torneremo nel pomeriggio.
Optiamo allora per un giretto in Plaça del Rei, Plaça de st Jerome e Plaça St Jeume, a cui attacchiamo una brevissima sosta al Museo del Los Gigantes, dove troviamo queste enorme statue di cartapesta che vengono utilizzate nei più importanti festival della città...e fanno effettivamente una gran figura!
A questo punto ci dirigiamo finalmente verso il mare! Arriviamo al Mirador de Colom, il monumento a Cristoforo Colmbo costruito in occasione dell’esposizione universale di Barcellona per onorare il primo viaggio di Colombo verso le Americhe. Dietro il monumento: il mare.
Passeggiamo per Port Vell e la Barceloneta, un tempo zona dei pescatori e oggi luogo ideale per un drink in riva al mare. La zona è stata riqualificata per le olimpiadi del 1992, per cui oggi vi si trovano molti ristoranti, bar, un enorme centro commerciale e l’Aquarium, uno degli acquari più grandi d’Europa. Rimane però anche il vecchio quartiere marinaio, fatto di piccole stradine e case tradizionali, con i balconi pieni di vestiti stesi al sole.
Facciamo due passi sulla spiaggia e poi ci dirigiamo verso Parc de la Ciutadela, una volta sede della cittadella militare fortificata. All’interno del parco si trovano il Museo di Zoologia e il parco zoologico, l'antico arsenale della Cittadella (oggi sede del Parlamento della Catalogna), il Museo di Arte Moderna, la cappella dalla Cittadella, il Castell dels Tre Dragons e la cascata monumentale.
Ci godiamo un tramonto niente male e quando ormai è buio decidiamo di concludere la giornata visitando la Basilica di Santa Maria del Mar e la Seu, la Cattedrale, massima espressione del Gotico Catalano – entrambe davvero bellissime!
La mattina decidiamo di svegliarci presto per salire verso il Museu Nacional d'Art de Catalunya e goderci la vista della città.
G. che non è abituata ai nostri tour de force rimane a letto, mentre io e E. ci imbattiamo prima nella maratona cittadina, che parte nei pressi della Fonte Magica, e poi ci perdiamo tra le viette dietro il MNAC, mentre cerchiamo di capire quanto disti il castello di Montjuïc, che si scopre poi essere un pochino più lontano del previsto. Anche questo sarà per la prossima volta.
La vista dal MNAC è comunque bellissima, nonostante il freddo e il cielo non proprio azzurrissimo.
Scendiamo in fretta: ci aspetta la visita alla Sagrada Familia.
Ora, qui devo ammettere la mia ESTREMA ignoranza. Della Sagrada Familia non sapevo NULLA, se non che è un’opera di Gaudì. Non mi ero documentata per niente, aspettando di essere sul posto per leggerne la storia. Credevo di aver visto qualche foto, ma una volta lì ho scoperto che in realtà mi mancava un pezzo – un gran pezzo! Avevo visto foto del solo esterno della Chiesa, niente del suo interno.
Sarà per questo che una volta dentro mi è mancato il fiato. Lo stupore e l’emozione sono saliti all’improvviso, ho trattenuto le lacrime. Sono rimasta in silenzio, a bocca aperta, e ho iniziato a scattare foto.
Mi emoziono facilmente, questa è cosa nota. Quindi ok, forse ho reazioni un tantino esagerate a volte. Però davvero, credetemi, la Sagrada Familia è di una bellezza disarmante.
Dovrei davvero decidermi a fare un corso di fotografia, che magari riuscirei a trasmettere un decimo della bellezza dei posti che vedo. Mi spiace, dovrete andarci voi stessi per farvi un’idea.
La Sagrada Familia mi aveva già conquistata dopo una mezz’oretta di giro in solitaria...la visita guidata è stata la ciliegina sulla torta. La guida ci ha raccontato di Gaudì, della sua vita e dei suoi progetti e ovviamente del progetto che sta dietro a questa meraviglia, che è ancora in costruzione e sarà terminata solo nel 2026.
La storia, le idee, il simbolismo, i progetti che stanno dietro alla costruzione di quest’opera d’arte sono tanti e tutti interessantissimi...raccontare tutto qui sarebbe impossibile, farvi un riassunto sarebbe davvero riduttivo – ogni piccola parte di questa Chiesa ha un significato. È una storia talmente bella che vale la pena leggerla tutta e scoprire ogni particolare sulla vita di quel genio di Gaudì e delle disposizioni che ha lasciato per finire ciò che lui aveva iniziato.
Qui trovate qualche informazione, se avete voglia di saperne di più.
Mentre qui sotto vi lascio un video su quello che sarà il futuro della Sagrada Familia. Dovrò decisamente tornare nel 2026 per vederla una volta completata.
Giornata di full immersion nell’arte di Gaudì, che poi è facile trovandosi a Barcellona, ovunque ti giri trovi il suo zampino. Lasciata la Sagrada Familia è la volta di Parc Güell, il parco delle fiabe...sembra davvero di ritrovarsi nel bosco di Hansel e Gretel!
Il parco nasce dall’idea di Güell di trasformare la collina in un’area residenziale, con circa 60 abitazioni circondate da un’immenso parco...il progetto si rivela in realtà un disastro commerciale e solo due abitazioni vengono completate. La città di Barcellona acquista il parco nel 1922, rendendolo pubblico.
Nonostante le dimensioni ridotte rispetto al progetto originale, all’interno del parco si trovano diverse opere di Gaudì: ceramiche colorate, mosaici, animali fantastici, mura ondulate, casette che sembrano di marzapane. Una visita divertente, con un ottimo panorama sulla città!
Barcellona mi è piaciuta parecchio e mi sono ripromessa di tornarci quanto prima...magari con il tipico caldo spagnolo! Da visitare c’è ancora tanto...can’t wait!
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